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La vita di ogni giorno è spesso frenetica, programmata in ogni suo momento, dettata da regole e principi che delimitano il nostro cammino, imponendoci delle barriere oltre alle quali non possiamo o non osiamo andare. Almeno nell’acquerello, facciamo risuonare questo grido di libertà.

Non importa quello che facciamo o come lo facciamo, che abbia chiari legami con la realtà o che sia pura fantasia: esercitiamoci a giocare con acqua e colori, istintivamente, alla ricerca di quello che ci piace, fino ad eliminare completamente la ragione ed esprimere puramente solo le nostre emozioni.

È in questa direzione che convergono le mie dimostrazioni: poche nozioni tecniche per offrire l’occasione di un primo passo verso questo obiettivo, senza togliere spazio alla singolare espressione della personalità di ciascuno.

Queste dimostrazioni vanno seguite soprattutto guardando, osservando come si muove il pennello o si tracciano le linee, come si spruzza e quanto si spruzza. Si tratta di seguire un nuovo alfabeto per esprimere sé stessi, un alfabeto che non sia quello delle rigide leggi accademiche, ma che sia quello che ci suggerisci il nostro inconscio, un alfabeto che sarà il nostro e solo il nostro.