La mostra personale del 1993 alla galleria “Ars Italica” fu come una boccata di ossigeno. Ricominciavo a correre dopo un durissimo periodo seguito alla scomparsa di Anna nel 1991 alla quale dedicai il mio secondo catalogo.
“ Sentii crescere dentro di me il desiderio di liberarmi da qualsiasi barriera che mi costringesse ad acquerellare entro certi limiti, nonché l’esigenza di arrivare ad una sintesi, di poter creare emozioni giocando con i colori, in piena libertà, senza etichette od imposizioni. Acquerellare quasi ad occhi chiusi, per sentire meglio le proprie emozioni e poterle rappresentare sulla carta.
Un alternarsi di colori e momenti di vita.
Due vie diverse ma parallele, che possono parimenti appagare o deludere, dare o togliere, basta un tocco di pennello o l’intervento del destino, accomunate però dalla speranza di approdare verso mete artistiche sempre migliori e verso la possibilità di costruire nuovi momenti felici”. (dal mio catalogo 1993)
io nell’ASSOCIAZIONE ITALIANA ACQUERELLISTI
in quell’anno l’Associazione, guidata da Anna Pavesi, fu invitata a partecipare al convegno dei gruppi acquerellisti spagnoli. Fu una esperienza bellissima e sopratutto molto costruttiva per il futuro. Fu in quella occasione che conobbi un grande maestro, Martinez Lozano, organizzatore della manifestazione, con il quale in futuro divenni amico e, una volta diventato presidente, condivisi momenti di reciproca e fruttuosa collaborazione.